Dal documento programmatico che Casa dell’Agricoltura ha presentato a Fondazione Cariplo per richiederne un sostegno alla fine della realizzazione del nuovo Corso F.A.A. n.2:
“Con la approvazione del P.S.N., proprio alla fine del 2022, la nuova Politica Agricola Comune ha preso definitivamente corpo e le Regioni stanno approntando norme applicative attraverso i propri piani di attività. L’impianto normativo è chiaro, gli obiettivi generali e quelli specifici lo sono altrettanto, la macchina operativa rappresentata da quell’insieme di azioni amministrative di competenza pubblica, relazioni fra la stessa pubblica amministrazione e le organizzazioni di rappresentanza e di servizio, indicazioni di indirizzo ed operative per gli agricoltori è stata messa in movimento.
Gli obiettivi della PAC, coerenti con l’insieme delle politiche comunitarie, verso una transizione sostenibile dell’agricoltura europea sono stati stabiliti e derivano da una ambiziosa lettura delle possibilità evolutive in direzione agroecologica dell’agricoltura europea.
Non v’è dubbio che la crisi climatica è ormai non discutibile e che l’agricoltura non può esimersi dal contribuire al suo contrasto. La crisi idrica dei mesi scorsi, certamente non superata dalle pure significative precipitazioni del mese di maggio 2023, impone al settore agricolo, al sistema delle acque di irrigazione, ma più in generale al sistema delle acque d’uso civile e produttivo un profondo ripensamento.
Ed è quasi d’obbligo richiamare le alluvioni in Romagna, con il tragico bilancio anche di vittime oltreché di distruzione di cose, infrastrutture e tanta parte di agricoltura specializzata proprio dalla parte opposta della pianura padana, che rappresentano l’altra faccia della medaglia della medesima crisi ambientale.
La domanda di competenza, di professionalità, di capacità della analisi tecnica nell’ambito di una visione generale dei problemi oltreché di una comprensione del carattere di sistema che l’agricoltura presenta in relazione agli altri settori produttivi e alla società civile ne viene accentuata e qualificata.
Il Corso di Formatore Agricolo Ambientale 2023 vuole offrire un contributo in quella direzione“.
Il Corso Faa 2023 si pone in diretta continuità con quanto realizzato nel Progetto precedente che ha conseguito significativo risultato e successo.
Il Progetto 2023/2024 conferma le finalità generali del precedente. Rimane Corso di Alta formazione per laureati di magistrale in Scienze Agrarie e discipline assimilate con un marcato contenuto scientifico rivolto alla sostenibilità delle produzioni e della gestione del territorio agricolo. L’iniziativa è coordinata con il Crea-bp, i dipartimenti Unimi, Dispa e Disa, Rete Rurale e l’Ordina dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali di Milano.
Odaf conferma la propria partecipazione che in qualche modo istituzionalizza il percorso fondativo e l’Attestato consegnato. Sono in corso tutte le iniziative per completare l’assetto organizzativo del progetto che si vuole avviare formalmente dal 1.7.2023.
Il Corso presenta alcune novità.
Una riduzione di orario delle lezioni frontali, un consolidamento delle visite presso siti produttivi, l’eliminazione di taluni istituti organizzativi troppo onerosi sia sul piano organizzativo e che economico (stage presso aziende).
In sostanza una riduzione di impegni, obiettivamente eccessivi nella precedente edizione, per lasciare spazio a un superiore indirizzo pratico della formazione senza nulla perdere del carattere scientifico del Corso. Il Corso poi introduce l’iniziativa dei Seminari Critici: occasioni di confronto anche a carattere pubblico, per fare il punto dell’andamento della didattica alla conclusione di ogni modulo didattico, ma anche di discussione di merito sugli argomenti affrontati.
Le lezioni si svolgeranno in Milano venerdì e sabato per 10 ore complessive per i primi tre fine settimana di ogni mese, per quattro mesi. Nel mese di giugno si avvieranno le selezioni dei partecipanti al Corso che rimane gratuito per tutti.