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La casa
L’idea della “Casa dell’Agricoltura“ nasce dall’esigenza di dare valore all’agricoltura e in essa a tutti gli operatori di settore: agricoltori, lavoratori della terra, tecnici, ricercatori e addetti della pubblica amministrazione.
Un’agricoltura intesa quale settore strategico per l’economia e per l’ambiente, poco conosciuta e a volte ignorata dalla pubblica opinione, talvolta negletta dai pubblici poteri, in realtà settore di capitale importanza per il futuro dell’umanità.
Non è un caso che la “Casa dell’Agricoltura“, aperta a una visione nazionale e internazionale dell’evoluzione del settore, nasca in Lombardia, nel cuore cioè di una delle pianure più fertili d’Europa. È un omaggio alla storia dell’agricoltura lombarda, che vanta l’aratro più antico del mondo (2000 a.C) e alla capacità del sistema agricolo di porsi in relazione con le altre agricolture europee, di confrontarsi con i problemi dell’attualità senza rinunciare al valore della tradizione, di aprirsi alle innovazioni tecnologiche più avanzate sperimentando e conseguendo risultati di eccellenza in diversi campi.
E più in particolare nasce a Milano, città di EXPO, che ospita nel suo territorio metropolitano il Parco Agricolo Sud Milano, un laboratorio straordinario nel quale realizzare un’integrazione equilibrata tra area rurale e area urbana e il più grande Ortomercato italiano, sede di intensa attività economica dove operano numerose e diverse comunità internazionali sperimentando positiva convivenza e nuovi consumi alimentari.
La “Casa dell’Agricoltura“ intende svolgere due fondamentali funzioni:
- promuovere il confronto e il dibattito sulle grandi trasformazioni che il mondo agricolo sta vivendo, facendo emergere e sostenendo le soluzioni migliori sia economiche che ambientali e sociali;
- essere collettore di esperienze pratiche di innovazione tecnologica e di modelli di produzione sostenibile perché queste possano essere rese note e disponibili a tutti.Funzioni che saranno svolte aprendo lo sguardo su tutti i ruoli che l’agricoltura oggi svolge.
• Produzione di alimenti (da cui dipende gran parte dell’alimentazione umana e degli animali in allevamento) e di materie prime per le diverse filiere industriali (industria alimentare, lavorazione del legno, industria chimica delle sostanze naturali, industria farmaceutica , della cosmesi ecc.);
• Erogazione di servizi ecosistemici e per il tempo libero attraverso: la regimazione delle acque, la difesa della stabilità dei suoli, la cura contro l’erosione e i rischi idrogeologici, la creazione di un ambiente rurale vivibile, la salvaguardia del patrimonio artistico e culturale rurale (abbazie, castelli, case coloniche) e dei beni immateriali della tradizione agricola e alimentare pur nell’innovazione (cibi identitari delle regioni, piatti della tradizione), l’ospitalità nelle strutture di agriturismo per i visitatori in cerca di tranquillità, l’offerta di vendita diretta di alimenti;
• Conservazione del territorio e della straordinaria varietà del paesaggio agrario italiano che, pur nella sua evoluzione, si è definito attraverso il lavoro millenario di generazioni di agricoltori.
• Attenzione al consumo delle risorse (acqua, energia da fonti non rinnovabili, fertilità dei suoli, biodiversità) e al contenimento della produzione di rifiuti solidi liquidi e gassosi (aumentati soprattutto dopo 50 anni di green revolution), con particolare riferimento ai gas serra.
• Mitigazione dei cambiamenti climatici come dalle richieste delle Nazioni Unite con “Gli obiettivi per uno sviluppo sostenibile” (agenda 2030), dalla COP21 contro l’emissione dei gas serra, dalla Enciclica di Papa Francesco “Laudato sì”, dalla Carta di Milano di Expo 2015.