Abbiamo rivolto qualche domanda a Carlo Bonizzi, segretario della Casa dell’Agricoltura sul nuovo percorso formativo (Faa) che aprirà le lezioni dopo l’estate.
Casa dell’Agricoltura ripropone il Progetto del Formatore Agricolo Ambientale. Perché ?Tre i motivi: perché il progetto è utile all’agricoltura e come tale riconosciuto, perché molti hanno richiesto una nuova edizione del Corso, perché la precedente edizione è stata un successo che può essere confermato in questa edizione.
Utilità per l’agricoltura?
Mi riferisco a quanto abbiamo scritto a motivazione della richiesta di finanziamento a Fondazione Cariplo che non ha ancora deciso il sostegno e che auspichiamo.
La domanda di un’agricoltura più rispondente ai bisogni di sostenibilità risiede anche nelle motivazioni della PAC che ha avviato in questi mesi la sua applicazione. Siamo pronti con una adeguata competenza professionale a tutti i livelli per affrontare questa sfida? Se non è vero che si tratta di cominciare tutto daccapo, è vero che occorre affinare le competenze in quella direzione, ancor più se parliamo di laureati di magistrale in Scienze Agrarie. Il Corso di Faa è un contributo serio in quella direzione.
Molti hanno chiesto una nuova edizione del Corso ?
Sì, abbiamo ricevuto non poche richieste. Ci ha lusingato e spronato a riproporre il Corso per il quale, occorre dirlo, ci vuole un po’ di coraggio considerato il peso organizzativo che questo comporta. Organizzare il Corso comporta un forte e continuo impegno organizzativo, attenzione tecnico- scientifica, capacità di relazionarsi con mondi diversi. Infine piace sottolineare che anche il mondo dei docenti che hanno partecipato nella precedente edizione ha sollecitato per la riproposizione del Corso e questo ci ha convinto fino in fondo.
Un successo la precedente edizione?
Si. Un grande impegno peraltro in parziale periodo di Covid che ha mortificato le opportunità di visite esterne. Ma un successo perché tutti i partecipanti sono stati direttamente favoriti per l’ingresso nel mondo del lavoro. Benché sia stato gravoso sul piano dell’impegno oltre due terzi dei partecipanti hanno concluso il Corso ricevendo regolare attestato. Un riconoscimento da diversi ambienti che è giunto in particolare anche da quelli nazionali come il Crea bp, con cui ci onoriamo di avere una convenzione di collaborazione di massimo livello. Insomma un lavoro molto intenso dal quale siamo usciti positivamente.
In conclusione?
Avanti con il Corso che in questa edizione sarà semplificato, ridotto in numero di ore, più pratico e in diretta relazione con siti produttivi, rivolto a dotare un più pronto spirito critico dei frequentanti, con momenti collettivi di riflessione tecnico scientifica sull’andamento della didattica. L’auspicio è di conseguire risultati positivi.