Il 25 novembre scorso, presso Academy Cascina Triulza – Arexpo, l’Assemblea della Consulta dei Distretti del Cibo si è riunita per discutere il tema “Innovazioni, ricerca, formazione e buone prassi nella transizione verso sistemi agroalimentari sostenibili”.
Particolarmente apprezzato l’intervento di Paolo Lassini, consigliere di Casa dell’Agricoltura, che si è soffermato sull’importanza dei Distretti per lo sviluppo rurale della Città metropolitana di Milano. Lassini ha ricordato le novità principali a cui abbiamo assistito dal 2000 a oggi, partendo dal Decreto legislativo 228/2001 – Sviluppo rurale, integrità dell’azienda e del compendio agricolo, cambiamenti PAC –PSR – per poi passare alle novità legislative su urbanistica e agricoltura di Regione Lombardia, al PTCP di Città Metropolitana, alla Food Policy del Comune Milano e al Codice Agricolo 31/2008. Ha poi menzionato l’avvio dei Distretti da parte di Regione Lombardia, le trasformazioni generate da EXPO 2015, la nascita di organismi e associazioni quali AQST Milano metropoli rurale, promessa ministeriale di un piano strategico per Milano Metropoli rurale, la stessa Casa dell’Agricoltura e l’importante contributo di ODAF.
Successivamente, sempre a proposito della Città metropolitana, ha elencato alcuni dati purtroppo negativi, quali la diminuzione delle superficie agricola e il corrispondente aumento del consumo di suolo (tra i peggiori in Italia), nonostante un capitale naturale e un valore dei servizi ecosistemici immenso e irrinunciabile associato a competenze e risorse ampie, rilevanti, complesse, anche se non sempre coordinate.
Tra gli obiettivi raggiunti per il periodo 2026-2030, ha indicato i numeri della sicurezza alimentare metropolitana, l’incremento della sostanza organica di 1 punto percentuale, l’aumento del 25% della biodiversità complessiva e i passi avanti raggiunti in tema di energia rinnovabile. È comunque fondamentale, per Lassini, il ruolo che i sei Distretti milanesi possono svolgere attivando le seguenti Macro azioni all’interno dell’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale (AQST):
– Hub-struttura pubblico/privata di coordinamento, accompagnamento
– Piano Integrato d’area per ogni Distretto e o interdistrettuale
– Filiera, gestione diretta agroambientale delle aree demaniali, vasche di laminazione e reticolo idrico; regimazione falda con irrigazione e acqua jemale
– Energia rinnovabile: una comunità energetica per ogni distretto, agrivoltaico in copertura e sperimentalmente in campo
– Riuso volumetrie agricole per attività anche extragricole di consolidamento e valorizzazione del territorio e dei compendi rurali
– Filiera e piattaforma per valorizzazione delle produzioni dei distretti anche con le ristorazioni pubbliche
– Rete di mobilità dolce rurale e con urbanizzato sulle infrastrutture rurali
– Agricoltura sociale e di inclusione anche con cantieri scuola
– Formazione e promozione ricambio generazionale e femminile
– Nuova fiera agricola a Milano e coordinamento delle fiere rurali.
Per concludere, ha ricordato le principali opportunità per il futuro più prossimo partendo dal ruolo dell’ AQST nella programmazione negoziata abbinata ai contratti di distretto utile a creare sinergia e a finalizzare le risorse PNRR Regione, Comune Milano, Città Metropolitana, parchi.
E non ha dimenticato di segnalare il supporto che può venire da soggetti quali Casa dell’Agricoltura, ODAF Milano, Fondazione Cariplo, altre Fondazioni se opportunamente coinvolti, come l’azione positiva sulla Superficie Agricola Utilizzata da parte dei Distretti rurali del cibo, proprietà pubbliche, enti morali e Fondazioni.