La Giornata Mondiale della Terra, istituita dalle Nazioni Unite nel 1970, assume un significato più profondo per la concomitanza con la pandemia Coronavirus che ci impone una riflessione generale sul futuro del pianeta. Secondo il Rapporto ISPRA, l’aumento del consumo di suolo non va di pari passo con la crescita demografica e in Italia cresce più il cemento che la popolazione: nel 2019 sono nati 420 mila bambini mentre il suolo perdeva altri 57 milioni di metri quadrati al ritmo di 2 metri quadrati al secondo. È come se ogni nuovo nato italiano portasse nella culla ben 135 mq di cemento.
Gli interventi
Gioia Gibelli
Guido Bonati
Michele Munafò
Paolo Lassini