Tre domande a Enrico Calvo di ForestaMi


Enrico Calvo, autorevole membro della Casa dell’Agricoltura, è stato recentemente nominato Project Manager di ForestaMi. Lo abbiamo incontrato per condividere con i nostri associati visione e progetti della sua nuova avventura professionale.

CdA. Enrico Calvo, la tua nomina è un’ottima notizia per gli esperti di forestazione agricola e di verde urbano poichè una alta professionalità viene messa a servizio della collettività. Come avviene la tua designazione e nomina?
Formalmente la nomina viene fatta dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione di Comunità Milano, a seguito della votazione favorevole del Comitato Scientifico di ForestaMi. Nei mesi scorsi sono stato contattato per verificare la disponibilità e, dopo una serie di incontri finalizzati a comprendere meglio quale ruolo poter e dover svolgere, ho accettato questo impegno.

CdA. Quali sono i problemi emergenti di ForestaMI e quali iniziative intendi proporre all’avvio della tua attività?
Dopo i primi anni di attività impegnati ad avviare e costruire le prime azioni di piantagione, credo che oggi serva migliorare l’approccio più complessivo mettendo a regime in modo integrato le tante azioni ed attività necessarie: un ampio coinvolgimento dei comuni della Città Metropolitana, una giusta partecipazione dei cittadini, un’attenzione al mondo dell’agricoltura che nel progetto potrebbe giocare un ruolo decisivo, la collaborazione con associazioni, categorie, scuole, ricercatori, ecc.
Il progetto ForestaMi è molto ambizioso: occorre promuovere relazioni e spazi per costruire consapevolezza e perché ognuno possa agire per quanto può nell’interesse comune.

CdA. E in un quadro più generale e strategico per i sistemi Verdi in Milano e nella Città Metropolitana, ForestaMI come dovrà muoversi?
Mi piace pensare a ForestaMi come un Progetto di Comunità, in cui si possano costruire alleanze e collaborazioni, ma soprattutto condivisioni di valori, prospettive ed intenti. Piantare 3milioni di piante vuol dire anche ricercare e sviluppare altri importanti obiettivi. Se fatto con la collaborazione condivisa, può davvero cambiare il volto nel futuro di Milano e della Città metropolitana.

E’ un bel sogno e una bella sfida, sono onorato e impegnato perché arriviamo tutti insieme a vincerla.