Casa dell’Agricoltura, ha sempre interpretato il tema del cibo quale diretta derivazione del lavoro agricolo e in generale come esito conclusivo di un processo produttivo che parte indiscutibilmente dalla terra. Lo stesso documento di indirizzo programmatico dello scorso autunno 2020 della Commissione europea, denominato Farm to Fork, ne rappresenta una chiara dimostrazione.
In questo senso riteniamo nostro compito rendere evidente e indagare il collegamento agricoltura e alimentazione come premessa – si potrebbe dire – metodologica, cioè dare valore all’originalità agricola dell’alimentazione. Ma come associare in una formula inusuale il tema cibo/agricoltura a quello di alcuni linguaggi? L’argomento è stato ampiamente indagato sotto molteplici aspetti. Si tratta pertanto di trovare un parametro di discussione, sia per temi, sia per la presenza di personalità interessate al dibattito, che non riproponga punti già trattati di modo che l’occasione non venga letta come sterilmente “tradizionale”.
Come alcuni linguaggi vi hanno corrisposto? e se hanno reagito, con quali moduli descrittivi e interpretativi? Come il tema mediatico della separazione fra agricoltura e cibo ha scavato un solco di incomunicabilità, forse di non conoscenza o di ignoranza, di questa stretta relazione? Si potrebbe aggiungere – anche se in questo caso c’è un azzardo di significati – con quale verità di valori, almeno a partire da una corretta descrizione dei fatti agricoli?