Il 9 luglio ci ha lasciato Liliana Bergamini fondatrice e dirigente del consorzio Terrealte e Vicepresidente dell’associazione Donne in Campo Lombardia.
Liliana aveva grandi doti umane, mancherà moltissimo a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di incontrarla e conoscerla e lascia anche un grande vuoto nel mondo dell’agricoltura e dell’associazionismo agricolo.
Con il marito Ezzelino e il figlio Maurizio gestiva una azienda agricola, per molti anni anche agrituristica, con allevamento di capre a Primaluna in Valsassina. L’azienda molto conosciuta ed all’avanguardia nella produzione di formaggi di capra di alta qualità ha vinto numerosi premi per la sua produzione casearia.
Liliana era una bravissima allevatrice e casara. Nei primi anni 2000, proprio per questa attività, ha vinto anche il premio “DeaTerra” istituito dal Ministero dell’agricoltura.
Fin dalla sua costituzione Liliana è stata molto attiva nell’associazione Donne in Campo Lombardia per la quale ha seguito numerosi progetti ed attività con una particolare attenzione alla formazione professionale.
Nel 2002, in occasione dell’Anno Internazionale della Montagna, in rappresentanza dell’associazione ha partecipato a numerosi eventi nazionali e internazionali portando il suo contributo per la valorizzazione del ruolo delle donne nell’agricoltura di montagna. E’ stata Vicepresidente regionale di Donne in Campo nei primi anni dalla sua costituzione e recentemente era stata chiamata nuovamente a ricoprire questo incarico.
All’inizio del 2000 in provincia di Lecco si è avviato un confronto, del quale Liliana è stata protagonista, tra le aziende agricole ed agrituristiche e le istituzioni locali per l’avvio di una collaborazione per valorizzare l’agricoltura e il territorio e nel 2003 è stato costituito il consorzio Terrealte del quale Liliana è stata per lunghi periodi presidente.
Negli ultimi anni aveva partecipato anche ad eventi promossi da Casa dell’Agricoltura, in alcuni casi come relatrice, ed era stata promotrice della collaborazione tra Terrealte e Casa dell’Agricoltura.
Lilli, come tutti la chiamavano, aveva una particolare capacità di ascolto e di confronto e una grande conoscenza dell’agricoltura in tutti i suoi aspetti sociali ed ambientali e per questo è riuscita a costruire realtà solide capaci di guardare al futuro, che portano la sua impronta.

