L’agricoltura, settore produttivo considerato impermeabile al cambiamento e scarsamente sensibile alle sollecitazioni del mercato, esprime invece una domanda di innovazione tecnologica esplicita e puntuale. Per lo più rivolta al miglioramento della qualità delle produzioni, al risparmio energetico e a quello di risorse naturali utilizzate nel processo produttivo – acqua e suolo agrario -, alla minima lavorazione e all’uso delle tecnologie informatiche nell’agricoltura di precisione. I risultati incominciano a vedersi.
La presenza di giovani agricoltori, appassionati e intraprendenti, ne rappresenta un esempio importante. L’insediamento dei giovani è stato favorito – non da oggi – dalle politiche agricole comuni, ma certamente sono state le condizioni di mercato dei prezzi agricoli e adeguate condizioni strutturali che consentiranno permanenza e nuovi accessi.
A tutto ciò si aggiunge la capacità di fare dei giovani agricoltori i quali esplorano nuove strade di mercato e innovano la tradizione, riproponendola nelle nuove condizioni della domanda alimentare. Alla luce dei cambiamenti in atto, l’evento organizzato da CRIET e Casa dell’Agricoltura si propone dunque come momento per esaminare la nuova figura dell’imprenditore agricolo e i nuovi strumenti messi a sua disposizione, attraverso la testimonianza diretta di alcune esperienze italiane di successo, raccontate da giovani agricoltori che hanno avviato imprese innovative partendo dalla tradizionale attività di famiglia oppure cominciando da zero e acquistando un appezzamento di terreno.
Gli interventi
Alessandro Banterle